Managers4Women. Consiglio N.3: Imprestare il proprio capitale sociale

Managers4Women. Consiglio N.3: Imprestare il proprio capitale sociale

 

Difficoltà: Sappiamo che le donne hanno, mediamente, network professionali più ristretti e meno “potenti” di quelli maschili (cioè network di minore estensione e composti da persone meno influenti/collegate ad altre). Questo risulta per molte donne in un capitale sociale ridotto (in questo contesto, con capitale sociale si intende il valore del  network e suggerisce l’idea che determini le opportunità e i vincoli a cui si è soggetti).

 

Spiegazione: Ci sono varie ragioni ben documentate per cui le donne tendono ad avere un capitale sociale inferiore :

  • Di solito preferiscono i network più “ristretti e profondi”, cioè con meno persone che però si frequentano e si conoscono in modo più approfondito
  • Fanno più fatica degli uomini ad accedere i network informali “di potere”, per la banale ragione che questi sono ancora oggi spesso composti in gran prevalenza da uomini che finiscono per cooptare altri uomini (nota bene: le donne farebbero lo stesso, si chiama omofilia)
  • I network femminili tendono a “perdere di valore” nel tempo perché, in generale, le carriere femminili avanzano meno velocemente e alcune donne escono dal mercato del lavoro (ricordiamo che in Italia una donna su due non lavora). Una ipotetica donna, se non rinnova il proprio network cercando altre donne che stanno facendo cariera, rischia di trovarsi un network poco in grado di facilitare i suoi progetti professionali (si vedano glia articoli di Herminia Ibarra su questo fenomeno).
  • A causa di carichi famigliari e domestici spesso maggiori degli uomini, le donne hanno meno tempo a disposizione e, commettendo un errore madornale, finiscono per tagliare le attività di networking.
  • Le donne più degli uomini tendono a vedere il networking come un’attività non particolarmente utile per svolgere meglio il proprio lavoro.

Consiglio: Imprestare il proprio capitale sociale. Ecco come e perché:

  • Anzitutto è utile, nella posizione di capo, spiegare alle donne perché il network di cui disponiamo influenza i nostri risultati lavorativi, cioè come il network può aiutare a raggiungere un obiettivo o a svolgere un compito meglio e più velocemente. E’ molto diverso se questo messaggio arriva da un capo o da un coach/formatore.
  • Poi bisogna dotare le donne di quel capitale inizale senza il quale è più difficile iniziare a costruire il proprio network. Il capo che vuole aiutare la collaboratrice, può imprestare il proprio capitale sociale, cioè fare qualche introduzione “strategica”, avendo cura di spiegarne la logica (“Questa persona ti può aiutare in questo modo e tu puoi aiutarla in quest’altro”, “E’ utile che tu crei un legame con questa persona perché…”). Il prestito corredato di spiegazione è importante perché:
    • aiuta a innescare il circolo virtuoso, senza capitale iniziale si fa molta più fatica
    • decodifica le logiche del networking che per molte donne non sono intuitive (se ce le spiegano, però, le capiamo)
    • “responsabilizza” rispetto all’obiettivo di far crescere il proprio network, perché se qualcuno ci da fiducia ci teniamo a non deludere.
  • Infine, bisogna fare follow-up (“Come procede il tuo piano di creazione del network?), come in tutte le altre cose, per chiarire dubbi, dare supporto e creare accountability.

I Managers4Women sono manager interessati a massimizzare il talento disponibile, a supportare l’inclusione e a creare vero senso di appartenenza per tutti nella loro organizzazione. Se questo è essere femminsti, allora sono femministi.

Questo è il terzo post dedicato a manager che vogliono aiutare le donne ad esprimere il proprio potenziale. In ogni post partiamo da una difficoltà e suggeriamo come superarla.