
Managers4Women. Consiglio N.4: Non incoraggiare il presenzialismo
Difficoltà: A volte, nel nostro ruolo di capi imponiamo agli altri, anche senza volerlo e addirittura inconsapevolmente, il nostro stile e ritmo di lavoro. Questo semplicemente perché come capi siamo, de facto, role model.
Il presenzialismo ha una serie di problemi noti ed è infatti ormai condiderato nocivo o addirittura tossico, eppure resiste. Forse perché era molto diffuso alcune decadi fa, in cui molti di noi si sono formati, per cui tanti manager lo considerano inevitabile. In questo post mi concentro sul fatto che danneggia selettivamente le donne, che non possono “stare al gioco” o lo possono fare ma a un prezzo altissimo. Nota bene: Il presenzialismo si è rapidamente adattato al lavoro in remoto.
Spiegazione:
I carichi domestici e famigliari nel nostro Paese gravano ancora oggi in misura maggiore sulle donne (questo gap si è ampliato durante la pandemia in cui entrambi i partner hanno aumentato le ore dedicate a casa e figli/genitori, ma le donne in misura maggiore). Ciò significa che per la maggior parte delle donne è oggettivamente difficile essere presenti (in ufficio soprattutto, ma anche in call) nelle ore marginali della giornata, in particolare in quelle serali, oppure durante i weekend. Questo viene prima di altre considerazioni, egualmente importanti, per esempio il fatto che una persona (donna o uomo) desideri dedicare tempo anche ad altri interessi o impegni e che la maggior parte delle attività non possono essere iniziate alle 21. Infatti per molte donne il presenzialismo, quale che sia la loro opinione in materia, non è un’opzione praticabile.
Questo risulta in alcuni svantaggi che colpiscono il genere femminile:
- i capi rischiano di vedere le donne in luce meno favorevole/ritenerle meno motivate e interessate al lavoro a causa dei loro orari
- se anche i capi non traggono conclusioni basandosi sull’orario di lavoro, tuttavia spesso si sentono di dover premiare chi si è oggettivamente impegnato di più ed è stato più disponibile. Insomma, è facile farsi condizionare.
- se anche i punti 1 e 2 vengono driblati (chapeau! non è così facile), si crea una certa familiarità e complicità con le persone frequentandole in ufficio o online fuori dall’orario di lavoro per questioni di lavoro
- infine, avviene che informazioni rilevanti vengano condivise “in ante-prima” proprio nelle after-hours in cui il ritmo è un pò più tranquillo e ci si ferma a scambiare due parole.
Consiglio: Non incoraggiare il presenzialismo o meglio ancora, scoraggiarlo. Ecco come:
- La ragione principale e universalmente nota per cui le persone si trattengono tardi in ufficio o vi si recano nel weekend, è farsi vedere dai capi e vederli. Basta quindi staccare a un certa ora, con rigore e disciplina. Se avete molto da fare, cosa che capita, potete continuare a casa, ma evitando di mandare mail se non per questioni realmente urgenti (lasciarle in bozza e spedirle l’indomani mattina dopo le 830). Ricevere una mail dal capo fa scattare il riflesso pavoloviano di rispondere e quindi l’orario di lavoro si dilata e si ricade nel presenzialismo. Inoltre, fa più o meno sottilmente capire che quelli sono i ritmi di lavoro dei capi, col rischio che alcune persone valide si ritirino dalla competizione perché disinteressate al premio.
- E’ fondamentale dare il buon esempio:
- non convocando riunioni piccole o grandi in orari fuori dal nomale orario lavorativo. Se convocate da altri, fate presente che dopo una certa ora non siete disponibili.Questo modo di procedere ha un ulteriore vantaggio: si fanno meno riunioni e, con un pizzico di pratica, solo quelle utili. La riunione fatta alle 20 mentre state guidando per andare verso casa di solito ha un basso livello di energia e concentrazione. Forse serve a smarcare qualcosa, ma è raro che emergano idee originali.
- condividendo coi collaboratori e colleghi che avete altri impegni e interessi fuori dal lavoro. Il lavoro totalizzante è un modello giustamente rifiutato dalle nuove generazioni e molto discriminante nei confronti di chi, volente o nolente, non può giocare quel gioco. Credo sia un modello che, giusto o sbagliato che fosse nel momento in cui era in auge, ha veramente fatto il suo tempo. Nella seconda età delle macchine, il presenzialismo laciamolo alle macchine.
I Managers4Women sono manager interessati a massimizzare il talento disponibile, a supportare l’inclusione e a creare vero senso di appartenenza per tutti nella loro organizzazione. Se questo è essere femminsti, allora sono femministi.
Questo è il quarto post dedicato a manager che vogliono aiutare le donne ad esprimere il proprio potenziale. In ogni post partiamo da una difficoltà e suggeriamo come superarla.